Tribunale poco efficiente. Dolore di un padre che si deve rivolgere al Csm con la speranza di rivedere i propri figli

Quando oltre all’inganno ci si mette pure la beffa… La beffa di avere un tribunale lento nel tutelare i diritti delle persone, qualora venisse confermato quanto avrebbe detto la vittima. Si tratterebbe della storia di un padre operaio di 50 anni che si accompagna in matrimonio con una donna di origini marocchine, dalla quale riesce ad avere 2 figli: un maschio e una femmina.

Il matrimonio precipita nel 2011, e da quell’anno inizia una guerra  fra gli ex coniugi fatta di denunce e cause intentate dall’una e dall’altra parte. Pare che la donna prenda così i figlioletti e se li porti per un periodo in Marocco senza rispettare i tempi di preavviso imposti da una sentenza del tribunale. Fa poi ritorno a Prato, ma impedisce lo stesso all’ex coniuge di vedere i figli.

L’uomo, esasperato, si rivolge alle forze dell’ordine, ma si tratta di un tentativo inutile, perché non riesce a venire a capo di nulla, perché, fa sapere lui stesso, che le forze dell’ordine non possono intervenire senza un mandato del giudice.

E pertanto, visto il temporeggiare da parte del tribunale – a quanto lui sostiene – pare voglia prendere la decisione di rivolgersi direttamente ai giudici del Csm e al presidente della Repubblica. Sostiene inoltre che tutto questo gli stia comportando spese non indifferenti, parla di trattenuta in busta paga pari a 658 euro per il mantenimento dei figli (che fra l’altro non può vedere) e della moglie.

Il 50enne, difeso dall’avvocato Elena Casavecchi, in agosto aveva presentato al questore un’istanza per chiedere la revoca del passaporto dei figli poiché la donna è venuta a mano di quanto era stato stabilito nella sentenza di separazione: ovvero, che il padre potesse vedere i figli i primi tre sabati e domeniche di ogni mese e un pomeriggio alla settimane prendendoli da scuola e sino alle 20, nonché tre settimane durante il periodo estivo.

«Non ho trascorso con loro neppure un giorno di ferie nel mese di agosto – ha sottolineato il padre dei due figlioletti di 6 e 8 anni  -. E la beffa è che mia moglie appena se n’è andata mi ha inviato una foto scattata in ’aereo nella quale i bambini mi salutano».