Truffa dell’incidente al figlio, due casi negli ultimi giorni a Montemurlo
I carabinieri della Tenenza e il sindaco Simone Calamai mettono in guardia i cittadini. Il fenomeno non riguarda solo gli anziani. I truffatori fanno leva sulla sfera affettiva e sull’apprensione. Il consiglio del maresciallo Cecchetti: «Interrompere subito la telefonata e mettersi in contatto con il parente o con il 112 che potrà fare le opportune verifiche»
Ci risiamo, a Montemurlo sono tornati in azione i truffatori telefonici del finto incidente al figlio. Negli ultimi giorni sono due i casi segnalati alla Tenenza dei carabinieri, uno purtroppo andato a segno con la consegna di denaro ai truffatori e uno sventato grazie alla prontezza della persona che ha ricevuto la telefonata. Ad essere coinvolti non sono solo persone anziane, ma anche più giovani, perché i truffatori non si soffermano troppo sull’età ma fanno leva sulla sfera affettiva e sull’apprensione delle vittime. Il copione è sempre lo stesso: la persona riceve una telefonata da parte di un sedicente avvocato che la informa di un incidente stradale causato dal figlio, per il quale un incaricato sarebbe passato dal suo domicilio a ritirare denaro e gioielli necessari per pagare i presunti danni e l’assistenza legale. La donna in un caso ha consegnato il denaro che aveva in casa mentre nell’altro la truffa è saltata. «Le persone che fanno le telefonate fingono di essere medici, avvocati, notai o appartenenti alle forze dell’ordine, ingenerando quindi nell’interlocutore fiducia – spiega il maresciallo Alessandro Cecchetti della Tenenza dei carabinieri di Montemurlo – In questi casi, la prima cosa da fare è agganciare il telefono, interrompere la chiamata e cercare di mettersi in contatto con il figlio o il parente che si dice coinvolto nell’incidente. Se non si riesce a contattarlo, è bene chiamare subito il 112 che provvederà a fare le opportune verifiche. Inoltre, è utile ricordare che nessun appartenente alle forze dell’ordine o altra persona può essere titolata a presentarsi al domicilio per ritirare soldi o gioielli per coprire le spese dei danni derivanti da presunti incidenti o spese legali». I truffatori hanno interesse a tenere quanto più tempo possibile la vittima al telefono, impedendole così di contattare il parente e di fare le opportune verifiche. Nel frattempo il complice del truffatore si presenta a casa e, facendo leva sull’emotività e l’apprensione della vittima, si fa consegnare denaro o gioielli. «Non c’è mai una richiesta standard di denaro, i truffatori cercano di farsi consegnare tutto ciò che uno ha in casa e, se non ci sono soldi, prendono oggetti preziosi», continua Cecchetti. Anche il sindaco Simone Calamai, appresa la notizia dell’ennesima truffa a danni di ignari cittadini, rinnova l’appello a prestare la massima attenzione: «Si tratta di due episodi particolarmente dolorosi, perché si fa leva sulla buona fede delle persone e si va ad intaccare la sfera affettiva, quella più intima e delicata. Molte delle persone che subiscono queste truffe provano un profondo senso di vergogna e per questo esprimo la mia più sentita vicinanza alla persona che è stata raggirata. Purtroppo, si tratta di episodi che possono succedere a chiunque e non bisogna avere paura o vergogna a denunciare ai carabinieri o alle forze dell’ordine l’accaduto. Denunciate e seguite i consigli dei carabinieri: non consegnate denaro o preziosi a sconosciuti e fate tutte le verifiche necessarie in caso di telefonate come queste».