“UN SENSO DI TE”

Romanzo di Eleonora Geria

6 giugno – L’A Gourmet Accademia – ore 20/30

A L’A  Gourmet L’Accademia dello chef Filippo Cogliandro per imparare l’amore, la riflessione di una mamma trasferita in un romanzo/viaggio alla scoperta della forma più forte per comunicare l’amore

 

“Un senso di te” romanzo di Eleonora Geria, La Corte Editore,  proposto al Premio Strega 2024 ispirato da una storia vera, dove il rapporto fondamentale tra madre e figlio,  fatto da parole, gesti, ascolto assume una dimensione diversa, dove

 “Le parole di una madre e la magia di una scrittrice esplodono in un romanzo pieno di emozioni.” 

 

Eleonora è una donna e una mamma che dovrà imparare a convivere con un mondo nuovo: quello del completo silenzio nel quale è nato suo figlio. La sua vita è cambiata all’improvviso: Nicola, che ha già sette mesi, è sordo dalla nascita.

Eleonora inizia un cammino fatto di incognite, cadute e dolore, ma anche di piccole, preziose, vittorie. Scoprirà che il controllo è qualcosa che non ha nulla a che fare con la felicità e imparerà a capire e ad accettare il mondo di Nicola, che rappresenta semplicemente un’altra normalità, e le mille forme che esistono per poter comunicare. Compito comunque difficile per qualsiasi madre con i propri figli.
Un’emozionante storia autobiografica di una madre, una donna, che si trova a scoprire che il sentire è molto più profondo del semplice ascoltare e che alla fine, il linguaggio più importante, è quello dell’amore. Quello che dà un senso a tutto.

E il 6 giugno Patrizia Sorrentino, event manager, organizza una serata emozionante, la presentazione del romanzo “Un senso di te” di Eleonora Geria, abbinato al tocco magico dello Chef Filippo Cogliandro, arricchito dalla presenza della Sen. Tilde Minasi e della D.ssa Natalia Spanò, sempre presente per il sostegno e la sensibilità dimostrata quando si tratta di diffondere messaggi culturali e di inclusione.

Nota sul romanzo: Eleonora Geria, Un senso di te (La Corte Editore) di Giulia Ciarapica.

“Mi tormenta il pensiero della nostra estraneità”, questo si legge dopo poche pagine dall’inizio dello struggente romanzo-verità di Eleonora Geria, Un senso di te. Una madre che scopre di avere un figlio sordo dalla nascita, che deve ricomporre la propria vita attorno a una consapevolezza: niente può essere come lo aveva immaginato. A sostenere una narrazione autentica e priva di fronzoli c’è la verità di quanto narrato, perché Eleonora Geria racconta la sua storia e non quella di qualcun altro, mettendo il figlio Nicola al centro di tutto e dandogli la possibilità di “trovare un centro, una propria identità”. Questa ricerca di equilibrio – non solo nella vita del bambino ma anche in quella della donna e madre Eleonora – riscrive le regole della comunicazione sentimentale e dell’educazione emotiva di entrambe le parti, in un gioco molto spesso doloroso e che tuttavia si rivelerà presto un percorso di maturazione necessario alla sopravvivenza. Inserendosi in un filone iper-contemporaneo e portando sul piano narrativo l’esperienza autobiografica, Geria compie un atto di grande coraggio che è anche, ovviamente, gesto d’amore verso suo figlio e verso sé stessa. Quella intrapresa dall’autrice non è solo una battaglia (umana e narrativa) ma è anche e soprattutto la costruzione d’un modo di vedere le cose: la ricerca della normalità e ancora prima l’urgenza di capire cosa sia davvero la normalità, cosa sia il silenzio e che ruolo abbiano le parole nella vita di ogni individuo.»

Letteratura e cibo, un binomio interessante, quello affrontato dall’organizzazione di Patrizia Sorrentino, presentando il romanzo di Eleonora Geria a L’Accademia Gourmet di Filippo Cogliandro, con le sue varie declinazioni, temi che sono senza luogo e senza tempo. Senza luogo, perché tutte le letterature e tutte le culture hanno sentito il bisogno di portare nelle proprie pagine della relazione intima che esiste fra il cibo e l’uomo.

Ma la relazione letteratura-cibo è anche senza tempo, documentata da sempre, dove il tema del cibo esiste in tutte le culture, particolarmente nella cultura cristiana dove assume un valore ancora più significativo, addirittura unico se paragonato alle altre culture mediterranee. Nella cultura cristiana il cibo ha un posto di rilievo nell’immaginario simbolico e letterario perché con l’Eucaristia Dio si fa cibo per l’uomo. Ritroviamo questa sovrapposizione fra valore alimentare e spirituale del cibo nella letteratura medievale dai Padri della Chiesa al Dante della Divina Commedia.

L’A Gourmet L’Accademia – Via Largo Cristoforo Colombo, 6

89125 Reggio Calabria RC – www.laccademia.it

6 giugno –  L’A Gourmet L’Accademia  – ore 20/30