UNA FINESTRA SU PRATO (24-30 gennaio 2016)
di Roberto Fiordi 30/01/2016
BIMBO DI SEI MESI MUORE FORSE PER UN RIGURGITO, SARÀ L’AUTOPSIA A CHIARIRNE LE CAUSE.
Il dramma è iniziato il pomeriggio del 28 gennaio intorno alle ore 17.00 a Grignano. Il piccolo stava ingurgitando latte quando poi ha dato l’ultima poppata. Il respiro gli si è interrotto. Forse per un rigurgito. La madre che era con lui ha immediatamente composto il 113 e la chiamata è stata tempestivamente girata al 118. Sono intervenute due ambulanze con il medico a bordo. Sul posto è stata immediatamente tentata la rianimazione del bambino. In codice rosso è stato trasportato all’Ospedale Santo Stefano di Prato, dove è giunto al pronto soccorso in arresto cardiocircolatorio. I medici hanno messo in azione tutti gli interventi di cui disponevano per rianimarlo. Il cuoricino del bambino aveva ripreso a battere, se pure in maniera leggera, dando modo di sperare che ce l’avrebbe fatta, ma alle ore 19.00, nonostante i tentativi disperati dei medici, il cuore della piccola creatura ha cessato definitivamente di battere. È stato disposta l’autopsia per scoprire con esattezza quali sono state le cause del decesso.
In Italia quella che è stata definita la sindrome della morte improvvisa in culla, più comunemente conosciuta con la sigla SIDS, ogni anno colpisce la media dei trecento bambini ogni duemila nati; e riguarda prevalentemente il sesso maschile. Il rigurgito è una delle cause maggiori, come lo sono anche il soffocamento, la posizione scorretta durante il sonno, e altre ancora.
PRATO, UNA CITTÀ POCO SICURA.
Nella classifica elaborata dal Sole 24 Ore, sulla base delle denunce di reati che vengono presentate, Prato entra a pieno diritto nella Top-Ten delle città meno sicure d’Italia.
È da qualche anno che i cittadini pratesi vivono nel terrore; nel terrore di allontanarsi dalle proprie case, ma anche di girare alcuni quartieri della città. I furti nelle case sono in aumento, non passa giorno infatti che non scatti una denuncia e le vie sono diventate pericolose, la criminalità ha preso il sopravvento, sono frequenti i borseggiamenti, le rapine ed altre forme di violenza. Non ci sentiamo più sicuri a camminare da soli in pieno giorno per la città, immaginiamo poi una donna di sera.
Prato sta vivendo anche una situazione sempre più di degrado, malgrado le bellezze artistiche di cui dispone il centro storico e alcune zone in periferia, perché assieme all’illegalità c’è anche la sporcizia, in modo particolare in quei ghetti dove vivono extracomunitari.
Ad affondare ancora di più il coltello nella piaga di quella che un tempo era la città del piccolo e medio artigiano che lavorava giorno e notte, e dell’operaio che instancabilmente passava la propria vita in fabbrica per farsi una casa e per le ferie estive, e che oggi sembra tutto cambiato e che la città non sia più nelle mani dei residenti pratesi, ci si mette pure la droga. Prato è diventato uno dei centri dove gira un’elevata quantità di stupefacenti, una realtà in cui lo spaccio avviene anche a cielo aperto e tanto liberamente fuori dalle scuole superiori. Un blitz della polizia antidroga, in gennaio 2014, aveva sorpreso due ragazzi, uno di 18 e l’altro di 17 anni, in possesso di venticinque grammi di marijuana che, stando alle loro indiscrezioni, erano destinati ai quartieri della Prato bene, quali: la Castellina e la Pietà.
In un articolo del Tirreno di Prato, datato agosto 2015, si dice che più della metà delle persone indagate sono di cittadinanza straniera e i reati che arrivano a compiere sono quelli più semplici, come appunto lo spaccio. E proprio in questo settore è nato un testa a testa fra pusher nordafricani, che detengono il primato della cocaina e dell’hashish, e nigeriani specializzati nel traffico dell’eroina, uno stupefacente tornato alla ribalta negli ultimi tempi. E infatti non sono più casi insoliti quelli di rinvenire siringhe ai bordi delle strade.
Questi spacciatori si muovono generalmente in bicicletta, salendo anche a forte velocità sopra i marciapiedi, con il rischio d’investire qualcuno e inoltre si dice che nascondano la droga anche in abusivi parcheggi sotto vetture in divieto di sosta; ma le
Una delle deficienze di questa città, che chiaramente contribuisce a tutto ciò, è anche l’assenza di forze dell’ordine sul territorio. Il sindaco Biffoni ha esortato la polizia a mettere un maggiore impegno nei controlli, sulle strade, specie di notte, ma la risposta da parte del Sap, il sindacato autonomo di polizia, è stata palese: << Invece di chiederci più impegno parli con Renzi e ci faccia avere rinforzi >>. È quanto scrive il Tirreno.
Effettivamente la sicurezza dei contribuenti, che siamo noi, è un tassello che il Governo avrebbe l’obbligo di tutelare a tutti gli effetti, ma stando a quanto riportano le cronache non sembra che ne sia proprio all’altezza.
Se il Governo si trova costretto a dover fare una politica basata sul risparmio, la faccia in altre cose ma non vada a toccare la sanità, la sicurezza e l’istruzione.
PRATO NEL MONDO E IL MONDO A PRATO
Quando una via di città diventa quasi un set cinematografico. Prato è una città che non finirà mai di stupire chi la vive e chi la legge… Non poteva che accadere in questa città una stranezza tanto insolita da portare due carabinieri in servizio a dover scrivere nel foglio di sevizio quasi il plagio di un film.
Andiamo per ordine.
Una pattuglia del Nucleo radiomobile di Prato, mentre montava di servizio la sera del 26 gennaio scorso, ha rinvenuto all’interno di un borsone lasciato per strada, oltre ad alcuni indumenti, un oggetto alquanto insolito, per non dire unico. Da quel borsone è stata estratta una gamba finta. Si trattava di una protesi di cui qualcuno si è voluto disfare o che avrebbe voluto semplicemente nascondere per tornare a riprendersela con comodo.
La notizia del borsone era giunta al Comando intorno alle 20.30 e a darla era stato un passante che in via delle Badie lo aveva scorto. Con la fobia in atto dell’Isis, l’uomo si era allarmato e aveva provveduto a chiamare subito l’Arma, che è giunta tempestivamente sul posto. E fra l’ilarità degli agenti, la gamba è stata portata subito al Comando e tramite il numero di matricola si potrebbe risalire al proprietario o al rivenditore.
Ma cosa se ne può fare una persona di una protesi?… Non sono mancati casi in cui la persona che durante il giorno era stata vista fuori dal bar o dalla chiesa senza una gamba, appesa alle stampelle a mendicare, sia poi stata rivista anche la sera stessa in una sala da ballo con tutte e due le gambe.
- Immagine fonte Google
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