UNA “TESTA DI CAVALLO” SUL DAVANZALE DI UN AVVOCATO VICINO AL MOVIMENTO 5 STELLE
Come accade in una delle più celebri scene del rinomato film “Il Padrino”, tratto dal romanzo di Mario Puzo, quando il più potente magnate dell’industria cinematografica hollywoodiana, Jack Woltz, dice un no al più temuto e potente boss mafioso di New York, Don Vito Corleone, e si ritrova il mattino dopo nel suo letto la testa mozzata del suo amato purosangue, allo stesso modo un ordigno è stato rinvenuto sul davanzale di casa di uno dei collaboratori del Movimento 5 Stelle, Paolo Saolini . Si tratta di uno dei legali del vicesindaco di Roma, Daniele Frongia, che ha scoperto questo involucro da dove uscivano fili elettrici. Manco a farlo apposta, quest’avvocato si occupa di concessioni per impianti sportivi, e la “testa di cavallo” rinvenuta dinanzi casa sua porta a pensare che sia legata a il fermo no, assieme alla sindaca Raggi, per la concessione dei Giochi Olimpici del 2024 a Roma.
Sono le forze dell’ordine stesse a ritenere che quello rivolto al legale Saolini si tratti di un atto intimidatorio – secondo quanto hanno affermato Virginia Raggi e Beppe Grillo in un post del loro blog – , perché ritengono di dare fastidio a qualcuno e che non sarà un ordigno a fermarli. Secondo, però, quanto riportato su Repubblica, la Questura smentisce di averlo detto. Quanto all’innesco pare che in realtà si fosse trattato di 3 pile avvolte fra loro con un filo elettrico. Nulla di pericoloso insomma. Tuttavia, annuncia la Questura, che le indagini sono sempre in corso.
Sappiamo però che le prese di posizione da parte della giunta Raggi per quanto riguarda la negazione ai Giochi Olimpici 2024 nella Capitale sta trovando molti contrasti con tutte le altre forze politiche. È oramai chiaro che la sindaca abbia intrapreso un percorso insidioso andandosi a scontrare con i poteri forti della politica e non solo. Da ricordare, infatti, che Virginia Raggi ha presentato un conto di circa 400 mila euro al Vaticano per gli esercizi commerciali vaticani sinora esenti da Imu. Adesso, come aveva consentito anche papa Francesco, è giusto che anch’essi paghino le loro quote al Comune. La giunta Raggi non discredita di ospitare un domani le Olimpiadi anche nella sua città, però sostiene che sia corretto prima investire i soldi nelle reali necessità di Roma, una città che sembra che stia morendo nel degrado, per la finora cattiva gestione sulle infrastrutture, sulla scuola, sulla sanità, sull’ordine pubblico, sul problema dell’immondizia. E rafforza il suo dire sostenendo che non è vero che ospitare i giochi olimpici voglia dire portare denaro e occupazione alla città, perché stime precedenti alla mano – secondo quanto afferma la sindaca – mostrano esattamente il contrario.